Lo spettacolo, per la messa in scena di Marzia Bonaldo, si inserisce nel piano di attività di integrazione degli Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) della Provincia di Venezia. Il progetto nasce  dalla collaborazione tra l’associazione Teatrale Carro Navalis e la Cooperativa Villaggio Global di Venezia. perché raccontare la storia di Cenerentola? Perché della favola di Cenerentola noi ne conosciamo la versione più famosa quella tratta dal film di Walt Disney, ispirato all’ omonima fiaba di Charles Perrault, ma la storia di Cenerentola parte da molto lontano, dalla Cina. Quante magiche versioni, “Cenerentola” compare in oltre 300 varianti e in numerose tradizioni popolari. Faremo un viaggio attraverso molte culture: infatti la prima versione la ritroviamo in Cina. Fra gli elementi della fiaba che derivano dalla versione cinese, c’è quello dei piedi minuti della protagonista, notoriamente segno di nobiltà e distinzione nella cultura cinese. La versione cinese enfatizza il fatto che Cenerentola, chiamata Yen-Shen, avesse “i piedi più piccoli del regno”. Ecco perché poi, nelle versioni occidentali successive, il principe si aspetta che una sola ragazza nel regno sia in grado di indossare la scarpina ritrovata. Che la scarpina fosse “di cristallo” è vero solo nella versione di Perrault e in quelle derivate (per esempio nella Cenerentola di Disney), e la variante pare originata da un equivoco tra i due nomi francesi con lo stesso suono “vaire” (il vaio, piccolo roditore simile all’ermellino, della cui pelliccia era rivestita in versioni precedenti della fiaba la scarpina) e “verre” (vetro). Nella variante dei fratelli Grimm si trattava di una scarpetta d’oro. Molte sono appunto le versioni ma l’elemento unificante è la scarpetta, che poi cambia a seconda dei luoghi dove si è fissata la storia: tuoxié (cinese), tapochka (russa) , terlik (turca) ….e la pianella veneziana. In Veneto Cenerentola si diffonde come Cusaçenere e porta le furlane da serva.

Quindi un percorso non solo di conoscenza, e di approfondimento della favola dei Grimm, ma anche uno strumento di integrazione e di conoscenza dell’altro, del diverso, grazie a questo viaggio immaginifico che Cenerentola ha intrapreso nei secoli. Un’occasione per scoprire i punti in comune con le diverse culture che oggi vivono nel nostro paese. Un filo rosso tra la nostra cultura che dai tempi di Marco Polo, si contamina e si arricchisce, grazie ai commerci e agli scambi culturali.